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mercoledì, agosto 30, 2006

Il nuovo ordine mondiale

di Lino Siciliano - Due elementi, che apparentemente, non hanno niente in comune sono alla base di quello che sta succedendo e di quello che potrebbe succedere in Occidente e in Italia in particolare.

Il primo è la teoria del complotto "nata in Europa nel XII secolo e poi esportata in America, la teoria del complotto accompagna da 900 anni i grandi eventi storici. Spesso è innocua perché infondata. Ma quando chi la coltiva va al potere, come Hitler e Stalin, produce genocidi e atrocità, dall'Olocausto al Gulag" spiega Daniel Pipes "direttore dell'Istituto di studi mediorientali a Filadelfia", non dimentichiamo come molti abbiano attribuito la caduta delle torri gemelli alla CIA o reputato falso l'allarme di Londra, addirittura si nega che l'uomo sia arrivato sulla luna. Per creare il sospetto non occorrono prove, basta insinuare il dubbio.

Il secondo è il blocco internazionale antimperialista formato da gruppi terroristici e da stati islamici, nonché da paesi sudamericani, europei ed asiatici che s’ispirano al comunismo. Questo grande blocco ha avuto la sua ufficializzazione, secondo Magdi Allam, con l’incontro avvenuto tra i presidenti, rispettivamente di Iran e Venezuela, Ahmadinejad e Chavez. Si sta assistendo alla formazione di una rete di contropotere globalizzato che coniuga il fanatismo religioso islamico con l’odio ideologico comunista contro Usa, Israele e il sistema capitalistico occidentale.
E questa commistione è già presente nella zona della 'tripla frontiera' sudamericana, quella al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay dove vivono circa 25mila arabi e da qui, secondo la CIA arrivano sovvenzioni in Libano e in Cisgiordania.

Ma forse più emblematiche sono le parole di Nasrallah: "Aspiriamo a un progetto di cooperazione tra i movimenti di resistenza del mondo, e in questo Chavez ci è più vicino dei leader arabi". E ancora: "Consideriamo la [nostra] resistenza ad Israele l'inizio di una riscossa, e chiediamo a tutti i movimenti di resistenza di unire le nostre forze per portare la lotta all'imperialismo ad un nuovo livello".

Se si pensa agli orrori del XX secolo si ha chiara l'idea di cosa porta l'ideologia. Crociate, caccia alle streghe, roghi e il terrorismo islamico invece ci danno le dimensioni del fanatismo religioso, entrambe cose che l' Europa, seppur in epoche diverse, ha subìto.
Ma oggi, oltre a essere unite queste due forze, sono più subdole perché non c'è un singolo stato da affrontare che compatta i cittadini, ma permeano gli stati stessi sia tramite forti immigrazioni sia tramite elementi di estrema sinistra, non dimentichiamo cosa ha dovuto subìre l'Italia a causa del terrorismo delle BR.
Questo farà in modo che venga portata avanti la "guerra asimmetrica" come ha spiegato sul Sunday Times, Michael Clarke, docente di Studi sulla difesa al King’s College di Londra, "un esercito delle milizie non batterà mai un buon esercito convenzionale, ma può impedire alla forza convenzionale di vincere sul campo mentre il suo governo è battuto politicamente nelle cancellerie di tutto il mondo", basta vedere come è stato trattato Israele che si è difeso dai missili di Hezbollah.
Non devono necessariamente vincere ma destabilizzare, lo stato tutto teso a contrastare il terrorismo, non potrebbe avere abbastanza uomini e mezzi anche per la criminalità, organizzata o meno, che si avvantaggerebbe e in una nazione economicamente non forte potrebbe portare al collasso economico.

Oggi non si riesce nemmeno a tenere in carcere criminali comuni, cosa succederebbe in un contesto simile?
Uno scenario da incubo che potrebbe materializzarsi, senza troppi sforzi e senza che necessariamente ci sia una mano a guidarla, e ancor peggio non occorrono un numero massiccio di uomini basta vedere gli attentati di New York, di Londra o di Madrid da quante persone i commandos erano costituiti e soprattutto non avevano una regìa ma erano cellule autonome più difficili da intercettare.
E a differenza dei terroristi "autoctoni" (BR, IRA, ETA) non hanno la necessità di un appoggio della popolazione, anzi sarebbe la più colpita, una iraqizzazione dell'occidente come passo per il collasso dell'economia che è la sua vera forza.