Libera Idea

Google
 
Web Sito

mercoledì, novembre 01, 2006

Quei politicanti ipocriti

di Walter Williams - Vi sono argomenti tanto illogici ai quali solo i politici possono credere. Uno di questi è che il capitalismo beneficia più i ricchi che la gente comune. Vediamo.

I ricchi hanno sempre goduto dell’intrattenimento con facilità, spesso nel confort dei loro palazzi e delle loro abitazioni. Essi mai hanno dovuto spazzare per terra, stirare i panni o cucinare i pranzi di casa per la famiglia. Sono faccende che lasciano ai domestici. Eppure, oggigiorno, anche la gente comune ha accesso a cose che erano a solo appannaggio dei ricchi un tempo. Lo sviluppo di massa del capitalismo ha permesso ai comuni mortali di possedere radio, televisione, aspirapolvere e forni a microonde. E che dire di coloro che hanno fatto fortuna fornendo servizi al ceto medio? Henry Ford ha guadagnato miliardi costruendo automobili in serie, di cui ha beneficiato la gente comune, che per la prima volta ha potuto acquistare un’automobile. Gli scienziati e i laboratori in cui è stata scoperta e sviluppata la penicillina e i vaccini contro la polio e il tifo si sono arricchiti, ma il maggior beneficio lo ha avuto l’umanità. Più recentemente, lo stesso discorso è valso per i computer e i loro programmi, che hanno arricchito chi li ha inventati, ma ha arrecato utilità enorme agli utilizzatori finali.

Facciamo una prova. Fermatevi all’angolo di una città e prestate attenzione alla gente che camminando, o in auto, passa di lì. In base all’apparenza decidete se essi sono ricchi o no. Qualche decennio fa non sarebbe stato difficile capirlo, i poveri non guidavano auto e non vestivano bene. Oggi però non è più così. Ecco, allora, uno dei vantaggi del capitalismo: ha permesso alla gente comune di godere di stili di vita che un tempo potevano permettersi solo i ricchi.

Il capitalismo è un fenomeno abbastanza recente nella storia dell’umanità. Nell’era pre-capitalistica, l’unico modo per accumulare una gran fortuna era quello di rubare e saccheggiare, magari schiavizzando gli altri. Il capitalismo, al contrario, ha permesso l’arricchimento servendo gli altri!

I capitalisti cercano di capire ciò che la gente desidera, vuole, preferisce, puntando a produrre, commerciare nel modo più efficiente possibile quel qualcosa.

La domanda delle cento pistole è la seguente: per caso, coloro che con le loro azioni creano comodità senza precedenti, migliorano e allungano la vita, offrono migliori soluzioni alla gente comune – facendo giustamente fortuna – meritano disprezzo e insulti dai politici? Per caso i ricchi debbono sentirsi obbligati a restituire qualcosa alla società, come usano pretendere i politici? Ad esempio: che altro ci devono gli scopritori degli antibiotici? Mi pare che abbiano salvato abbastanza vite no?

Eppure, nonostante i miracoli del capitalismo, quest’ultimo non è molto apprezzato, stando ai risultati dei sondaggisti. Una delle ragioni è che il capitalismo viene valutato paragonandolo alle mai raggiunte utopie del socialismo e del comunismo. Qualsiasi sistema di organizzazione sociale è “detestabile” se confrontato con certe utopie, che esistono solo nell’immaginazione dei loro cultori. Però, per la gente della strada, alla fine, il capitalismo – con tutti i suoi difetti – è superiore a qualsiasi altro sistema per soddisfare e risolvere le necessità e i bisogni di tutti i giorni.

da Enclave - Rivista libertaria